26 dicembre 2009

Caso Bergamini: vogliamo verità


 

Donato Bergamini era un promettente giocatore del Cosenza, la squadra della mia città, per la quale tifo appassionatamente. All’epoca della sua morte (19 Novembre 1989) avevo solo cinque anni. Pochi, per rendermi conto del dramma di una famiglia e di una tifoseria intera, affezionata al talentuoso centrocampista. Ora, a distanza di vent’anni, i familiari di “Denis” (è il suo soprannome) supportati da migliaia di giovani desiderosi di verità e giustizia, chiedono la riapertura del caso.

Suicidio. E’ la tesi della procura di Castrovillari, che ha archiviato frettolosamente il caso. Di tutta la vicenda, ingarburgliata ed oscura, l’unica cosa certa è che non si tratta di suicidio, o quanto meno che il suicidio non è dovuto a depressione o problemi personali del ragazzo.

Ricostruiamo la vicenda, evidenziando i numerosi interrogativi che si profilano: il 18 novembre del 1989 Bergamini viene trovato morto sulla statale ionica 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico. Donato, dodici ore prima del match domenicale, abbandona il ritiro e si reca, con la sua ex ragazza, ed a bordo della sua inconfondibile Maserati bianca, verso Taranto. All’altezza di Roseto i sue si fermano su una piazzetta di sosta e dopo un’accesa discussione, Donato si sarebbe gettato sotto le ruote di un camion che percorreva la statale. La ragazza di Denis è l’unico testimone del tragico evento. Le circostanze appaiono però inverosimili, smentite dall’autopsia e da un’altra serie di indizi contrastanti.

Facciamo un passo indietro per fare una fotografia del contesto dove si svolge questa brutta storia. Denis, da un po’ di tempo, girava in città con una “appariscente” Maserati bianca biturbo, regalatagli, si dice, da un noto pregiudicato della città. Si dice che la macchina fosse usata dalla malavita cosentina per trasportare droga, con Bergamini, corriere inconsapevole, almeno in una fase iniziale. Pare che Bergamini si fosse cacciato in un giro losco, fatto di droga, calcio scommesse e partite truccate, sullo sfondo di una cittadina di provincia soggiogata dalla malavita degli anni ottanta. La stessa ragazza, Isabella, era molto chiacchierata in città e molti ritengono che essa custodisca le ragioni della morte di Denis.

Il padre di Donato, dal sito internet recentemente allestito per tenere vivo il ricordo di suo figlio, fa alcune considerazioni:

- la sera dell’incidente pioveva. Il padre, recatosi nella piazzola di sosta dopo la tragedia, nel punto in cui era avvenuto il diverbio ricorda che le scarpe si infangarono di una melma attaccaticcia. Perché invece, le suole delle scarpe di Denis risultano pulite? Inoltre, essendo le scarpe di camoscio, perché non presentano nessun graffio, nonostante il brigadiere ( che accompagnò il padre sul luogo dell’incidente) abbia detto che Denis fu trascinato, dopo l’impatto, per 64 metri? Le scarpe arrivarono a casa Bergamini un mese dopo la disgrazia, consegnate dal signor Ranzani ma fatte avere da un certo “Mimmolino”, il quale si era raccomandato di non far sapere nulla e che presto sarebbe venuto a trovare la famiglia insieme ad un certo “Alfredo”, il quale aveva bisogno di parlare con loro. Entrambi erano factotum della società Cosenza Calcio. Durante l’ultima partita di campionato, a Trieste, i sue partirono insieme al portiere in auto, il quale guidò fino a Trani.Una volta scaricato il portiere, i due proseguirono per la Statale Jonica per portare una sciarpa sul luogo del tragico incidente. Poco distante dal luogo morirono entrambi in un incidente con dinamiche ancora da chiarire.

- il ragazzo è stato trascinato per 64 metri dal camion carico di mandarini. Al momento del sopralluogo però il camion si trovava ad una distanza di circa un metro dal corpo, disteso a pancia in giù. Inoltre la Maserati si trovava dietro al camion anziché sulla piazzola. Perché il brigadiere parla di un trascinamento di 64 metri, quando dal sopralluogo effettuato dai familiari e da alcune immagini girate da Rai 3 le distanze non coincidono, in quanto dal luogo indicato dal brigadiere al luogo dove è stato ritrovato il corpo ci sono 100-110 metri di cui 64 non percorribili a causa di sassi e avvallamenti? Ancora: se il corpo è stato trascinato per tanti metri per quale motivo non esiste nessuna frattura ossea? Dall’autopsia, effettuata con la riesumazione del corpo dopo circa 50 giorni dopo, risulta che la morte sia avvenuta per arresto cardiaco e dissanguamento con schiacciamento al torace. Il corpo presentava una ferita ampia sulla parte destra del bacino restringendosi sino a raggiungere le parti intime. Dagli esami eseguiti risulta che con tale ferita la morte doveva essere molto più lenta, mentre è avvenuta in pochi secondi. Se Bergamini si è tuffato sotto il camion (tesi della ex fidanzata) o attraversato la strada a testa china (tesi del camionista) perché la ferita si trova sul lato destro del bacino, e non sul sinistro? Inoltre perché il corpo non si trova a circa 15-18 metri dall’impatto (come sarebbe dovuto essere secondo il perito, stabilita la velocità del mezzo) ma bensì a 64 metri? Perché l’orologio che Denis aveva al polso al momento della disgrazia funzionava ancora perfettamente ed il vetro non presentava alcun graffio?

- perché all’ospedale di Trebisacce l’infermiera consiglia alla madre di non vedere il figlio perché completamente sfigurato mentre, dall’autopsia il corpo di Bergamini risulta completamente intatto? Perché i vestiti non vengono mai consegnati ai familiari?

Ecco le considerazioni del padre del giovane calciatore. Domande plausibili, ignorate dalla procura ed analizzate solo da qualche giornalista che, periodicamente, si avvicinava al caso.

I dubbi sul suicidio sono rilanciati, anche, da altre considerazioni: non furono registrate tracce di frenate sull' asfalto, né macchie di sangue. Non reggerebbe la tesi della fidanzata Isabella Internò cla quale dice che Bergamini aveva deciso di lasciare il calcio, il denaro e la notorietà, per raggiungere Taranto ed imbarcarsi per la Grecia (tra l'altro, da Taranto non parte alcuna nave per la Grecia). Particolare attenzione c'è per una telefonata giunta in casa Bergamini, cinque giorni prima di quella tragica sera di Roseto Capo Spulico. Bergamini aveva raggiunto Ferrara dopo il pareggio a Monza del Cosenza. La solita sosta del lunedì prima della ripresa degli allenamenti. Ricevette una telefonata, al termine della quale risultò visibilmente scosso. Chi c’era dall’altra parte del telefono? Chi parlò con Bergamini quel giorno? Su questa telefonata il padre di Donato insiste molto. Domenica 19 si giocava Cosenza-Messina e la partita era in schedina: l' ipotesi che dietro la morte di Bergamini ci sia l' ombra del Totonero è molto forte. Tanto più che il 18 novembre nel ritiro di Rende capitarono a far visita alla mezzala del Cosenza due personaggi che sono rimasti ancora misteriosi.

Ecco tutte le domande senza risposta di questa vicenda. Una tipica vicenda di malavita di provincia, dove le istituzioni e la magistratura si lasciano invischiare dalla melma di mezze verità, omertà e depistaggi, tipiche di queste situazioni.

Recentemente, in occasione del ventennale della morte di Bergamini, alcuni media nazionali e la trasmissione Chi l’ha visto (ecco il video) si sono occupati della vicenda. Altro documento indispensabile per chi volesse informarsi è il libro di Carlo Petrini “Il calciatore suicidato”. E’ notizia di pochi giorni fa che un parlamentare chiederà un’interrogazione parlamentare sul caso Bergamini.

Oggi la Curva Sud dello Stadio San Vito di Cosenza porta il suo nome, mentre all'interno degli spogliatoi è conservato un mezzo busto che lo raffigura. Ancora oggi a Cosenza, i ragazzi della curva né tengono vivo il ricordo. Anche dalla rete giungono messaggi di protesta e ricerca della verità. E’ nato un gruppo facebook, il quale chiede la riapertura delle indagini.

Domani 27 Dicembre a Cosenza si terrà una manifestazione per Denis. Ecco il programma. Invito tutti i Cosentini che leggono questo articolo ad aggregarsi al raduno. Per far riaprire le indagini, per non lasciare irrisolto un ennesimo mistero d’Italia.

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