12 gennaio 2011

Quegli odiosi pacchetti matrioska





L’emergenza rifiuti in Italia è incessante e rappresenta una piaga che, però, non risparmia gli altri paesi europei. L’intero mondo globalizzato consuma troppo e produce montagne di rifiuti.
Uno dei modi per ridurre la massa di rifiuti che intasa le discariche consiste nell’eliminare l’odioso fenomeno dell’”Over-Packaging”. Con questo termine si indica l’eccessivo utilizzo di imballaggi (carta, cartone, fogli di carta) nei prodotti alimentari, elettronici ecc.
Quelle scatole e scatolette, infilate una dentro l’altra con un diabolico incastro stile matrioska costituiscono infatti un pericoloso problema ed un aggravio all’intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti. Rappresentano,tra l'altro, un doppio spreco. Dal punto di vista dello smaltimento ed anche da quello economico, dal momento che aumentano il prezzo finale del prodotto(tra il 20 e il 50 per cento).
Tonnellate di rifiuti che vanno ad aggiungersi ai prodotti che consumiamo, semplicemente in quanto “involucro”.
Guardate il video qui sopra. Questo esempio è lampante. A cosa serve (ma forse è facile intuirlo) confezionare due semplici fogli di tatuaggi per bambini in diversi strati di plastica e cartone plastificato???
Bisogna trovare delle alternative. Anche in Italia (in ritardo rispetto agli altri paesi europei) stanno partendo delle iniziative rivolte in tal senso.
La provincia di Trento, ad esempio, ha ideato una campagna denominata “Ecoacquisti”. L’iniziativa è partita qualche giorno fa ed aiuta il cittadino nella scelta di esercizi commerciali che rispettino l’ambiente. Punti vendita che propongano prodotti sfusi o prodotti di marche con particolare attenzione verso il problema dell’over-packaging. I negozi che aderiscono a questo progetto devono dare la possibilità ai clienti di utilizzare, ad esempio, dei cartoni vuoti per raccogliere e portare a casa comodamente la spesa più pesante, dare la possibilità di scartare i prodotti acquistati e lasciare gli imballaggi inutili al supermercato in modo che lo stesso provveda allo smaltimento. E poi ancora: vendita all’interno del proprio esercizi di detersivi sfusi ma anche di piatti e bicchieri sfusi. I salumi ed i formaggi devono essere confezionati con carta separabile o di velo. Il risparmio in alcuni casi arriva fino al 30 per cento.
Un altro modo per ridurre l’over-packaging consiste nel potenziare il commercio elettronico. Esso consente, infatti, di collegare direttamente il produttore e il consumatore. Saltando i passaggi intermedi viene meno la necessità degli imballaggi che li accompagnano.
Ma il vero nemico delle campagne contro gli imballi inutili è il marketing. Difatti il packaging è da sempre utilizzato come strumento per promuovere il prodotto.
Dalle immagini ai claim, dai colori alla forma, alla grandezza: tutto è studiato nella confezione di un cosmetico e di un prodotto alimentare. Si può dire che il packaging è una vera e propria pubblicità che bombarda tutti coloro che vagano per gli scaffali dei supermercati per fare la spesa. Il packaging rappresenta quindi un vero e proprio veicolo di promozione del prodotto e difficilmente le aziende intenderanno rinunciare a tale forma di marketing,sicuramente efficace.
Alcuni paesi europei sono, ovviamente, più avanti nella riduzione degli imballi. Si pensi che, addirittura, nel Regno Unito, l'over-packaging è un reato e “Sainsbury's”, una delle più diffuse catene della grande distribuzione, è stata citata in giudizio per un packaging considerato eccessivo. Sainsbury’s dovrà rispondere di fronte al Linconlshire Country Council per violazione della direttiva europea che proibisce l’imballaggio eccessivo dei prodotti (la 94/62/CE); la sanzione prevista è misera e potrà variare dalle 500 e le 3000 sterline e questa rappresenta, purtroppo, l’ipocrisia, anche a livello europeo, con cui si affronta il problema.
In ogni caso la lotta è aperta. Quando le esigenze di smaltimento vanno a cozzare contro istanze di tutela della salute pubblica (vedi discariche non volute dai cittadini) bisogna cambiare angolo di visuale. La nuova sfida è ridurre le tonnellate di rifiuti da smaltire e la lotta all’overpackaging rappresenta un punto di svolta.

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